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L'APPARATO
SCHELETRICO.
Il tessuto osseo è
costituito da collagene.L' osseina, combinata con una quantità
di sostanze minerali, principalmente fosfato di calcio (85%),carbonato
di calcio (10%), fosfato di magnesio (1.5%), e floruro di calcio.
L'osso deve la sua
rigidità al contenuto in sali minerali e la sua elasticità
alla matrice organica.
La forma delle ossa può
essere di tre tipi principali:
- Ossa lunghe: quando sono
sviluppate nel senso della lunghezza ( costole e femore);
- Ossa corte: quando sono
sviluppate quasi ugualmente nei vari diametri (le vertebre);
- Ossa piatte: quando sono
estese in superficie (ossa del cranio e del bacino).
La parte media di un osso
lungo viene chiamata diafisi: le due porzioni estreme, più grosse,
epifisi; la parte intermedia tra diafisi ed epifisi: metafisi.
La superficie delle ossa,
tranne in corrispondenza della cartilagine articolare, è rivestita
da una membrana connettivale molto vacsolarizzata: il periostio; quelle
parti che sono costituite da tessuto cartilagineo hanno anche esse un involucro:
il periocondrio.
Le cavità interne
dell'osso sono ripiene di un tessuto molle: il midollo osseo, che ha funzione
emopoietiche, forma cioè nuovi globuli rossi e alcune forme di globuli
bianche: granulociti e soprattutto monociti.
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ARTICOLAZIONI.
A seconda del grado di mobilità
di cui godono le articolazioni si classificano in :
- Sinartrosi o articolazioni
fisse, in cui si ha un unione per continuità con l'interposizione
di un tessuto fibroso: le suture (cranio), le sinfisi (pube) e le
sincondrosi ( costole e sterno ) ;
- Diartrosi o articolazioni
mobili, in cui sono permessi ampi movimenti.
Le articolazioni sono
avvolte da una capsula articolare , cioè una membrana connettivale
che avvolge, a mo' di manicotto, l'articolazione, fissandosi ai capi articolari.
La capsula è costituita
da due strati: uno profondo, che oltre ad agire da lubrificante e facilitare
i movimenti nutre anche la cartilagine articolare; e uno ch esi inserisce
o nel contorno delle superfici articolari o a distanza.
In alcune diartrosi esiste
all'interno dell'articolazione un menisco fibrocartilagineo, con lo scopo
di evitare il contatto diretto tra le superfici articolari.
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MENISCO.
La cavità del condilo
della tibia, poco pronunciata, non si adatta pienamente alla concavità,
molto più pronunciata, dei condili femorali, notevolmente convessi;
in ciascuna delle cavità glenoidea esiste perciò una fibro-cartilagine,
o menisco interarticolare, a forma di semianello, il cui spessore diminuisce
dalla periferia al centro; tale disposizione solleva i bordi della sottostante
cavità glenoidea o ne aumenta al tempo stesso la profondità.
Lo scopo è quello di fornire all'articolazione del ginocchio, che
sostiene il peso del corpo e deve effettuare ampi movimenti, un mezzo (menisco)
che funziona da cuscinetto e renda più facile i movimenti. A seguito
di bruschi movimenti di torsione, può accadere che il femore rimuova
il menisco: è una lesione frequente nei giocatori di calcio.
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LA
COLONNA VERTEBRALE O RACHIDE.
Cardine dello scheletro
è formata dall'unione di anelli ossei, le vertebre, per un totale
di 33, così sudduvise:
- Cervicali: sono 7 e hanno
la principale funzione di sorreggere il collo;
- Dorsali o Toraciche :
sono 12, sostengono le costole e consentono la flessione in avanti del
tronco;
- Lombari: sono 5, consentono
inclinazione all'indietro, movimento laterale e rotazione del tronco;
- Sacrali: sono 5 fuse tra
loro;
- Coccigee: sono 3 o4, anch'esse
fuse tra loro.
Le sacrali e le coccigee
trasmettono il peso del corpo al bacino e agli arti inferiori.
La colonna vertebrale nel
suo insieme, vista difronte, ha direzzione pressochè rettilinea.
Sul piano sagittale invece presenta 4 curve:
1) Lordosi cervicale, a
concavità posteriore.
2) Cifosi dorsale, a concavità
anteriore.
3) Lordosi lombare, a concavità
posteriore.
4) Curva sacrale, rigida,
a concavità anteriore.
I corpi vertebrali sono
uniti fra loro dai dischi intervertebrali, mentre gli archi da piccole
articolazioni, tipo artroide. il disco intervertebrale è formato
da due parti distinte: una centrale, di natura gelatinosa, il nucleo polposo;
una periferica, di natura fibrosa (anello fibroso), che avvolge completamente
il nucleo.
Pertanto, imprigionato sotto
pressione nella sua sede tra i piatti vertebrali e l'anello fibroso, il
nucleo polposo assume la forma di una sfera consentendo mivimenti di flessoestensione,
inclinazione da ciascun lato, scivolamento sagittale e trasversale e rotazione
destra e sinistra.
Se il disco intervertebrale
viene sottoposto a carichi continui ed eccessivi, diminuirà il rreversibilmente
di spessore innescando così un processo di invecchiamento
precoce.
Le ossa che costituiscono
il tronco sono quelle del torace, che è formato anteriormente da
un osso piatto lo sterno e da 12 paia di archi ossei che sono le costole.
Le costole sono unite alle
vertebre per mezzo dei punti di inserzione e sono formate in modo che possa
alzarsi o abbassarsi durante l'inspirazione e l'espirazione.
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GLI
ARTI SUPERIORI
SCAPOLA O OMOPLATA
Ossa piatta che forma la
parte posteriore della spalla; presenta una cresta saliente e, al vertice
superiore, l'apofisi coracoide.E' articolata con l'omero per mezzo di una
cavità (cavità glenoidea).
CLAVICOLA
Osso lungo a forma di S
orizzontale poco marcata, dalla parte antero-superiore del torace. E' articolata
con lo sterno e con la scapola.
OMERO
Forma lo scheletro del braccio.
Presenta una certa torsione e alle estremità termina con due teste:
la superiore, arrotondata e rivestita di cartilagine, è articolata
con la scapola e permatte i movimenti del braccio, nelle diverse direzioni;
l'altra, la testa inferiore, è articolata co il radio e l'ulna a
mezzo di una formazione articolare (troclea), a forma di puleggia
ULNA
Insieme al radio costituisce
lo scheletro dell'avanbraccio. All'estremità superiore presenta
un prolungamento, detto "olegrano", che articolandosi con la troclea omerale,
impedisce all'avanbraccio di portarsi indietro, oltre l'allineamento con
l'omero.
RADIO
L'estremità inferiore,
che è la parte più voluminosa dell'osso, si articola con
le ossa del polso e consente alla mano di compiere numerosi movimenti.
POLSO O CARPO
E' formato da 8 ossa distribuite
su due file: nell'allineamento contiguo all'avanbraccio si succedono (dal
radio verso l'ulna) lo scafoide, il semilunare, il piramidale e il pisiforme;
nell'altra fila, il trapezio, il trapezoide, l'osso grande e l'unciforme.
METACARPO O PALMA DELLA MANO
E' composto di 5 ossa.
DITA
Ogni dito è composto
di 3 ossa; fa eccezione il pollice che ne a 2.
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GLI
ARTI INFERIORI
BACINO
E' formato dalle due ossa
dell'anca, o iliaco, e dal sacro. L'osso iliaco, lungo e più tosto
incurvato, si compone di tre ossa saldate fra loro: sul davanti il pube;
al centro l'ileo, che forma gran parte del bacino; sul diatro l'ischio.
Una cavità (cotiloidea)
ospita la testa del femore. Insieme al sacro, l'osso dell'anca forma il
cingolodell'arto inferiore o pelvico. Per "bacino" si intende comunemente
l'unione del sacro con le ossa dell'anca.
FEMORE
E' l'unico osso della coscia,
il più lungo del sistema. L'estremità superiore o "testa"
è articolatà con la cavità cotiloidea delle ossa iliache;
l'estremità inferiore è fornita di una puleggia o troclea,
su cui scivola la rotula, osso discoide, articolato con la tibia
TIBIA E PERONE
Come l'avanbraccio, la gamba
consta di due ossa lunghe affiancate: la tibia, da un lato, che si articola
con il femore, il perone e l'astragalo; dall'altro , il perone, che si
articola a sua volta con la tibia e l'astragalo.
TARSO E METATARSO
Insieme alle falangi e alle
falangine, il tarso e il metatarso costituiscono lo scheletro del piede,
su cui gravita il peso di tutto il corpo. Tarso e metatarso costituiscono
un ponte o arco.
Il metatarso consta di 5
ossa, dette appunto metatarsali.
Le falangi sono 3 per ogni
dito; l'alluce ne a soltanto 2.
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