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La danza classica nacque nell'800, con il Romanticismo e trasse la sua ispirazione soprattutto dalla fiaba e dai racconti folkloristici dell'Europa del Nord. Gli autori ed i filosofi del romanticismo tedesco, crearono un nuovo eroe che elevava i sentimenti e lo spirito al di sopra del proprio corpo e che era alla ricerca continua della patria perduta. Questa idea si diffuse in tutta Europa, soprattutto in Francia ed in Inghilterra, dove i poeti con la loro vita e le loro opere cercavano di incarnare questo ideale romantico dell'eroe libero, malinconico e sempre teso alla ricerca … Questo ideale di purezza e libertà e gli scenari da fiaba dei racconti, vennero proiettati nel mondo della danza e la ballerina divenne un essere quasi fiabesco, sensuale e sfuggente allo stesso tempo ed nel pubblico scoppiò una mania per il balletto. Il virtuosismo. Tutto ciò influenzò moltissimo la tecnica della danza, che si arricchì di salti, slanci e tutto ciò che portava i ballerini a tendere verso l'alto, verso la libertà. I ballerini divennero dei divi amati e venerati dal pubblico, perché essi incarnavano l'idea dell'eroe romantico e nacque in tutte le arti, la musica, la danza, il teatro, l'idea di VIRTUOSISMO. L'artista raggiungeva delle vette insperate grazie al lavoro su stesso ed all'abilità tecnica che sviluppava. Fu allora che nacquero le figure e le tecniche fondamentali della danza classica che conosciamo tuttora. I coreografi e le basi della tecnica. Il pubblico ed i maestri di danza dell'epoca adoravano in particolar modo le ballerine ed i primi anni del 19° secolo videro lo sviluppo di metodi d'insegnamento sempre più avanzati e sempre più rivolti alla ballerina. A porre le basi fondamentali della danza classica fu il coreografo Carlo Blasis (1797-1878) con il suo trattato Code of Terpsichore (Il codice di Tersicore). Egli studiò le piroette multiple (più di tre giri), considerandole però un facile trucco per abbagliare il pubblico e strappare l'applauso, ma la sua funzione fondamentale fu quella di introdurre tecniche che andassero sempre più contro la legge della gravità! Blasis fu l'inventore dell'attitude. Egli vide una statua del Mercurio del Giambologna, in cui il modello posa il peso sulla gamba sinistra e porta indietro l'altra gamba formando un angolo di 90°. Questa posa anticiperà tutte le variazioni del pas jetè. La nuova immagine della ballerina. Incredibilmente fu un progresso industriale a alimentare l'ascesa della ballerina nell'opinione collettiva: l'introduzione della luce a gas. Le scenografie dei teatri acquistarono un valore assoluto: immaginate lo spettacolo per l'epoca, quando una volta spenti i candelabri in sala, gli ochchi del pubblico erano puntati sul palcoscenico che era rischiarato come da un raggio di luna, dai becchi a gas appesi alle scene! La ballerina divenne sempre di più una creatura fiabesca, sospesa nel tempo, bellissima. Furono i costumi a contribuire alla nuova immagine: nel 1830 la ballerina era ormai vestita con un tutù che rimpiazzo i pesanti costumi di scena e portava le punte che la slanciavano verso il cielo. Simbolo assoluto della prima ballerina dell'epoca fu Maria Taglioni che inaugurò la nuova immagine ballando nella Sylphide con il tutù e le scarpette con le punte. Il balletto romantico ha fatto della figura esile e sffuggente della ballerina, del dramma d'amore e del concetto di transitorietà, la propria ragione d'essere; ha creato personaggi di giovani donne sospese tra la vita e la morte (ricordiamo che le principali eroine sono malate di tisi, di clorosi) e soffrono terribilmente per amore. Il pittore delle ballerine. Le
scene dei balletti, la vita dietro le quinte, le mosse delle ballerine
sono arrivate fino a noi grazie all'opera del grande Edgar Degas, il cui
nome e la cui fama sono giunti sino a noi legati indissolubilmente alle
sue ballerine. Il pittore della cerchia degli impressionisti, più che
agli effetti di colore e luce che interessevano i suoi colleghi, era animato
da un'ossessione per il movimento. Così dopo tanti studi sulle corse dei
cavalli, Degas approda in teatro e rimane affascinato dal balletto, intesa
come pura forma nello spazio, puro movimento. Quasi sempre colte in momenti
"dietro le quinte", durante le prove o in una posizione di riscaldamento,
le ballerine di Degas sono il volto di un'epoca sul finire dell'800, quando
la danza era al primo posto negli interessi artistici del ceto medio,
eppure grandi sconvolgimenti si intravedevano già all'orizzonte; la società,
l'arte e l'atteggiamento degli artisti nei confronti della società stavano
per cambiare radicalmente. Anche la danza non sraebbe mai più stata la
stessa! |